La XM venne presentata nel maggio del 1989 e in quei giorni fu accolta con un certo entusiasmo dai Citroënisti di ogni latitudine.
La linea filante tipicamente Citroën e con evidenti richiami alla SM, gli indicatori di direzione posteriori sistemati in alto rispetto ai gruppi ottici (richiamando la DS), rasserenarono chi temeva di trovarsi al cospetto di una Peugeot con le sospensione idropneumatiche.
Purtroppo le XM dei primi anni di produzione furono funestati da problemi di ogni tipo, i più noti sono quelli relativi alla sofisticata elettronica applicata alla sospensioni, ma ce ne furono anche di meccanici come la decementazione dell’albero a cammes nel prestigioso motore 3.0 V6.
Insomma la XM fu un’occasione persa.
L’ unica casa automobilistica europea in grado di contrastare le case tedesche nel settore delle ammiraglie (in vitù anche della sua tradizione in questo settore) fallì l’obiettivo. E non per mancanza di originalità, o di aderenza alla filosofia di marchio, ma per incuria in fase di realizzazione.
Senza contare che il personale della rete di assistenza, il più delle volte non era (non è?) in grado di risolvere i problemi di fabbricazione. Mancanza di corsi di addestramento o poca buona volontà nelle concessionarie? Mah…